sovranità popolare
22 Febbraio 2010 Share

sovranità popolare

Uno dei limiti nelle Democrazie, ma anche nei sondaggi, è che chi non è significativo non è rappresentato.

Non ha seggi in Parlamento, neanche vuoti, la “scheda bianca”, che pur esprime un voto, delle percentuali e delle scelte precise; non ha seggi in Parlamento il voto di protesta, ovvero la scheda annullata per aver crociato tutti i Partiti o per aver scritto qualcosa indicante disgusto, livore e rassegnazione; non ha seggi in Parlamento, ma anche nei Sindacati, il morto di fame, di cui però tutti si occupano e molti mangiano grazie a Lui che rimane, per fortuna degli ultimi, “morto di fame”; non hanno seggi in Parlamento quelli che non raggiungono il quorum; non hanno seggi in Parlamento le minoranze straniere, o lo straniero di quel territorio, ma funzionali ad esso; non ha seggi in parlamento colui che non vota, ma consente il quorum…

Tutto questo e “quell’altro” evidente a tutti, si continua a chiamare Repubblica Democratica dove la sovranità appartiene al Popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione! Forse quel “che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” è stato il geniale intuito di chi non voleva concedere un bel niente al Popolo e alla Repubblica fondata sul lavoro, ma intendeva legittimare esclusivamente il Potere del più forte o di quelle avanguardie rivoluzionarie ed intellettuali che avevano bisogno di una legittimazione di potere!

Quella semplice postilla aggiuntiva nella Costituzione, non è stata una legittimazione del potere popolare o delle avanguardie, ma un artificio diabolico per i potenti, ingenuo per i rivoluzionari, di riaffermazione del potere non popolare! Una maniera per dare con/alla la sinistra quella che con/la destra si riprende.

Quelli della scheda bianca e gli altri, tutti gli altri, comunque, devono ubbidire alle leggi di quelli della scheda nera… e sono proprio tante!

Il cittadino/Popolo che percorre le strade della Democrazia deve pagare la multa che un piccolo tutore/satrapo gli commina e non può neanche rispondere no alla domanda: che fa? Concilia?, se non con una schiera di avvocati… da trovare e pagare, soprattutto! Fermo restando che “la Legge è uguale per tutti” ed è esercitata, addirittura “amministrata in nome del popolo!”.

La macchina del cittadino effettua tutti i tagliandi alla concessionaria della ditta costruttrice, ma, per lasciarla in strada, altri (chissà perché), secondo la legge “democratica esercitata in nome del Popolo sovrano”, di cui quel semplice, unico (unitario singola /unità), cittadino fa parte, devono rilasciare il nulla osta, dietro un corrispettivo (tangente funzionale).

Il cittadino deve mandare obbligatoriamente (ed ogni tanto si innalzano gli obblighi: 4, 14, 16, 18, tutta la vita) i propri figli ad una scuola statale o paritaria che, quando va bene, li fa sentire meno poveri e senza futuro, senz’altro confermati nella loro condizione… a meno che eccellano per qualità propria, ma questo per fortuna del Potere è un elemento fisiologico facilmente riassorbibile nel sogno… capitalistico, ovvero del soldo: anche Lui diventerà un satrapino/piccolo padrone sfruttatore delle risorse del Popolo e del Pianeta. Anche Lui potrà realizzare il sogno americano e di tutte, o quasi, le Costituzioni, costruite sulle ceneri di guerre sanguinarie per stabilire e spartire confini ed uso delle risorse: sfruttare le risorse del Pianeta e dei suoi cittadini nel rispetto, nelle forme e nei limiti, pochi per Lui, della Costituzione e dei Diritti Internazionali. Ma i diritti dei Popoli, dell’Uomo, dell’Infanzia, delle Donne, di quelli Universali, del Ripudio delle guerre, delle Religioni… fanno bella mostra nei richiami retorici, accademici e rituali.

La Tribù è salva! Viva il re che, grazie a Dio e per grazia del Popolo Sovrano, Governa. Urrà, urrà urrà!… ahi…: “…tumque nomen, Libertas, et inanem proseguar umbram”. Woah! Si! Libertà, inseguirò il tuo nome, anche quando sarai un’ombra vana! (LUCANO Pharsalia,II, 301). ☺

polsmile@tin.it

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