Un nuovo anno è sempre carico di speranze, sogni e desideri. Il mio sogno più grande è quello di non perdere mai la voglia di combattere, per lasciare ai miei figli il senso del valore immenso della vita. Ha ragione un mio caro amico quando mi dice redarguendomi: “ Non puoi cambiare il mondo!” Ed io rispondo: “Lo so, ma voglio vivere pensando a questa possibilità, sperando che in tanti, illusi quanto me, possiamo esercitare una forza così grande da lasciare almeno un piccolo segno”.
Il 9 dicembre al convegno di "Libera" ho provato emozione nel vedere quanta gente ha sete di pace e giustizia. La voce energica e vibrante di don Ciotti ci è entrata nel cuore, la dolcezza e la pace nelle espressioni forti e decise di monsignor Bregantini alimentano e sostengono la speranza ed il bisogno di non demordere, anche tra le genti del Molise così rassegnate dinanzi agli eventi.
Nel bagaglio dei sogni, immagino soltanto di poter guardare lontano all'orizzonte e vedere, nei paesaggi dei nostri paesi piccoli come presepi, la vita che scorre tra urla di bambini e gente che lavora. Immagino nuovi abitanti del Molise in cerca di una vita a dimensione umana, potendo scegliere nello spazio temporale di un'ora o poco più di scivolare dai monti fino al mare. Occorre molto impegno da parte di tutti, per prendere coscienza che – come dice don Ciotti – il valore di un percorso è "il noi" non "l'io", la voglia dello stupore, il riconoscere i propri limiti.
Ecco, questa la speranza per l'anno a venire: il coraggio di portare avanti il proprio ideale politico e sociale, anche quando tutto sembra perduto e senza passare a tutti i costi sul carro vincente. Non solo "società civile" ma "società responsabile" affinché siano difesi il lavoro, la salute e la democrazia.
A la fonte l'augurio sincero di sgorgare sempre inesauribile e cristallina.
giuliadambrosio@hotmail.it
Un nuovo anno è sempre carico di speranze, sogni e desideri. Il mio sogno più grande è quello di non perdere mai la voglia di combattere, per lasciare ai miei figli il senso del valore immenso della vita. Ha ragione un mio caro amico quando mi dice redarguendomi: “ Non puoi cambiare il mondo!” Ed io rispondo: “Lo so, ma voglio vivere pensando a questa possibilità, sperando che in tanti, illusi quanto me, possiamo esercitare una forza così grande da lasciare almeno un piccolo segno”.
Il 9 dicembre al convegno di "Libera" ho provato emozione nel vedere quanta gente ha sete di pace e giustizia. La voce energica e vibrante di don Ciotti ci è entrata nel cuore, la dolcezza e la pace nelle espressioni forti e decise di monsignor Bregantini alimentano e sostengono la speranza ed il bisogno di non demordere, anche tra le genti del Molise così rassegnate dinanzi agli eventi.
Nel bagaglio dei sogni, immagino soltanto di poter guardare lontano all'orizzonte e vedere, nei paesaggi dei nostri paesi piccoli come presepi, la vita che scorre tra urla di bambini e gente che lavora. Immagino nuovi abitanti del Molise in cerca di una vita a dimensione umana, potendo scegliere nello spazio temporale di un'ora o poco più di scivolare dai monti fino al mare. Occorre molto impegno da parte di tutti, per prendere coscienza che – come dice don Ciotti – il valore di un percorso è "il noi" non "l'io", la voglia dello stupore, il riconoscere i propri limiti.
Ecco, questa la speranza per l'anno a venire: il coraggio di portare avanti il proprio ideale politico e sociale, anche quando tutto sembra perduto e senza passare a tutti i costi sul carro vincente. Non solo "società civile" ma "società responsabile" affinché siano difesi il lavoro, la salute e la democrazia.
A la fonte l'augurio sincero di sgorgare sempre inesauribile e cristallina.
Un nuovo anno è sempre carico di speranze, sogni e desideri. Il mio sogno più grande è quello di non perdere mai la voglia di combattere, per lasciare ai miei figli il senso del valore immenso della vita. Ha ragione un mio caro amico quando mi dice redarguendomi: “ Non puoi cambiare il mondo!” Ed io rispondo: “Lo so, ma voglio vivere pensando a questa possibilità, sperando che in tanti, illusi quanto me, possiamo esercitare una forza così grande da lasciare almeno un piccolo segno”.
Il 9 dicembre al convegno di "Libera" ho provato emozione nel vedere quanta gente ha sete di pace e giustizia. La voce energica e vibrante di don Ciotti ci è entrata nel cuore, la dolcezza e la pace nelle espressioni forti e decise di monsignor Bregantini alimentano e sostengono la speranza ed il bisogno di non demordere, anche tra le genti del Molise così rassegnate dinanzi agli eventi.
Nel bagaglio dei sogni, immagino soltanto di poter guardare lontano all'orizzonte e vedere, nei paesaggi dei nostri paesi piccoli come presepi, la vita che scorre tra urla di bambini e gente che lavora. Immagino nuovi abitanti del Molise in cerca di una vita a dimensione umana, potendo scegliere nello spazio temporale di un'ora o poco più di scivolare dai monti fino al mare. Occorre molto impegno da parte di tutti, per prendere coscienza che – come dice don Ciotti – il valore di un percorso è "il noi" non "l'io", la voglia dello stupore, il riconoscere i propri limiti.
Ecco, questa la speranza per l'anno a venire: il coraggio di portare avanti il proprio ideale politico e sociale, anche quando tutto sembra perduto e senza passare a tutti i costi sul carro vincente. Non solo "società civile" ma "società responsabile" affinché siano difesi il lavoro, la salute e la democrazia.
A la fonte l'augurio sincero di sgorgare sempre inesauribile e cristallina.
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