Tag "Dicembre2010"

gelo demografico

  Diventa sempre più imbarazzante, come ha detto il Presidente della Camera, on. Gianfranco  Fini, continuare ad immaginare Berlusconi alla guida del Governo e a rappresentare l’Italia nel mondo. È veramente fuori di ogni logica, dire disgustevole è poco quanto

passerelle

  Passerelle intese non nel senso di piccole passere, tema magari caro agli ornitologi o figurativamente alle depravate devianze berlusconiane, ma come comparse programmate – spesso indecorose – di politici a manifestazioni. Gli organizzatori di un convegno frequentemente sono costretti

la grande stella

  Il rumore della musica è assordante, mi gira la testa e sento le orecchie ronzare. Jack direbbe: – "eh certo, dovevi stare in casa seduta o distesa!". Ma stanotte volevo vedere il cielo stellato, puro e sentire vibrare la

costituzione tradita

  La Costituzione generava un processo di costruzione sociale con l’intreccio tra uguaglianza e libertà, pari diritti e opportunità; un patto sociale animato dall’impegno a “rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che, limitando di fatto la libertà e

festa di gioia

  È trascorso questo principio di novembre,“l’estate, fredda, dei morti”, recitava con geniale intuito sintattico Giovanni Pascoli, evidenziando di questo periodo dell’anno il tipico contrasto tra l’apparente tepore del clima e chiarore della luce, quasi estivi, e la sostanziale sterilità

federico barocci

  Nel panorama artistico del tardo Cinquecento un posto di rilievo spetta sicuramente a Federico Barocci, protagonista, tra i maggiori, del tardo manierismo e, a suo modo, uno dei precursori della pittura barocca. Nacque ad Urbino nel 1535, da famiglia

ciotti in molise

  Il 27 ottobre don Luigi Ciotti ha raccolto l'invito di Libera ed è venuto in Molise; per lui una giornata di lavoro intenso, incontri che si susseguivano senza pause, scolaresche, richieste di singoli, presidio contro l'eolico selvaggio ed infine

copertina 68

Copertina di la fonte dicembre 2010

poeti molisani

  Connubio felice, a parere di chi scrive, quello fra l’educazione dei giovani e la poesia. Ancora più riuscito, poi, se la poesia lascia spazio – anzi, si impegna a ridare dignità e spessore – al dialetto, questo “parente povero”