Venti Alunni
3 Giugno 2015 Share

Venti Alunni

Ci presentiamo: siamo gli alunni della classe IV, sez. B, dell’Istituto Comprensivo F. Jovine di Campobasso e ci siamo “imbattuti” in un tema molto forte e difficile da comprendere: quello della Mafia. Quando la maestra ci ha proposto l’ascolto del testo di Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni, che trattava l’ argomento Mafia, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante conoscere questo fenomeno, cosa avesse provocato nel tempo, come poterci difendere e come combatterlo. Abbiamo conosciuto e amato la figura di Giovanni Falcone, che ha dato la vita per combattere la Mafia. Lui ci ha insegnato ad avere coraggio, a non arrenderci mai per distruggere l’ingiustizia e l’illegalità. Le sue parole hanno colpito il nostro cuore e le nostre menti. Abbiamo deciso di partecipare al Concorso Riprendiamoci i nostri sogni, bandito dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, per far sentire la nostra voce di bambini, esprimendo pensieri ed emozioni.

Abbiamo lavorato molto e con impegno sul tema della mafia e per questo abbiamo deciso di invitare una rappresentanza dell’Associazione Libera contro le Mafie, nata nel 1995 ad opera di Don Luigi Ciotti, per liberare i cittadini dalla illegalità. Il nove marzo abbiamo incontrato e conosciuto il professor Franco Novelli e tre docenti, Maria Concetta, Maria Giovanna e Rosa, che si sono presentati a noi con gentilezza e simpatia. Per accoglierli, abbiamo recitato loro due testi poetici inventati da noi, ispirati alla mafia, da noi rappresentata come un’enorme piovra, che con i suoi tentacoli mira a distruggere vite, onore, giustizia e dignità. Abbiamo pensato però anche ad una piovra diversa, quella della legalità, che possa offrire il coraggio di combattere come ha fatto Giovanni Falcone. L’associazione Libera contro le mafie, secondo noi, è proprio come quest’ ultima piovra: infatti, il pane che la nutre è la Costituzione Italiana e la sua festa è il 21 Marzo, proprio il giorno in cui entra la Primavera, e, come la natura si risveglia, così c’è la rinascita della legalità. Durante l’incontro, che noi abbiamo trovato molto interessante, ci è stato spiegato che la mafia è presente anche alla base delle energie rinnovabili. Molti sindaci autorizzano gli impianti di pale eoliche in terreni coltivati o vicini alle abitazioni: in questo modo esse creano inquinamento acustico, che può far sviluppare malattie nervose e causare la rovina della natura, perché molti uccelli vengono uccisi dalla forza delle pale e molte talpe abbandonano il terreno. Noi bambini siamo rimasti molto colpiti da questo odio che la mafia ha contro la natura pensando solo agli affari e soprattutto nell’apprendere che, per montare le pale, vengono scavate buche profonde, riempite poi di rifiuti tossici, pericolosi per la nostra salute. Tutti noi abbiamo provato tanta rabbia per i danni provocati alla natura anche dai pannelli solari fatti installare dalla mafia sempre per guadagno (magari pagando dei contadini), in terreni non adatti, così da distruggere vigneti, uliveti, aranceti.

Una storiella simpatica, che ci è stata narrata dal professor Novelli, ci ha fatto sorridere ma anche riflettere su quanto sia importante assumersi le proprie responsabilità. Noi sappiamo quanto è importante vedere, sentire, parlare, proprio quello che la mafia non fa; per questo i mafiosi possono essere definiti “cretini” e non “uomini d’onore”. La storiella racconta di un bue che consumò tutta la carne di un banchetto e venne punito con la morte. L’unico responsabile risultò il coltello, a causa dell’omertà. L’associazione Libera urla, invece, l’importanza della legalità e ci siamo sentiti molto incoraggiati a farlo anche noi, anche se a volte la paura potrebbe bloccarci. Ci ha colpito molto scoprire il significato della parola ‘Ndrangheta (uomini migliori), mentre la mafia è solo ignoranza e crudeltà.

Una nostra compagna ha posto una domanda: “C’è chi si ribella alla propria famiglia mafiosa?”. Una delle docenti che abbiamo incontrato ci ha proposto di “metterci” dalla parte del figlio di un mafioso e ci siamo resi conto di come possa essere brutto e triste nascere in una famiglia così e come possa essere difficile ribellarsi. Ci è stato spiegato che spesso i bambini cominciano ad essere parte attiva delle organizzazioni mafiose anche alla nostra età e a volte c’è una cerimonia che viene fatta alla nascita. Nonostante ciò, l’ associazione Libera ha conosciuto qualche giovane che si è ribellato, come Denise, figlia di Lea Garofalo, una mafiosa fuggita dal marito e poi da lui uccisa. Denise vive protetta proprio dall’ associazione Libera. Inoltre questa associazione colpisce la mafia riuscendo a fare confiscare i beni, che poi vengono ridistribuiti a Cooperative che aiutano la comunità.

Questo incontro per noi è stato veramente importante per vari motivi:

– scoprire nuove cose sugli affari della mafia, sulle persone costrette a vivere nascoste per difendersi, sul coraggio dei giovani che si sono ribellati;

– capire che la mafia si nasconde anche nel bullismo (ci siamo chiesti come si possa arrivare a un tale odio);

– comprendere l’importanza del sapersi assumere le proprie responsabilità, senza aver paura;

– sentirci incoraggiati a combattere contro le mafie già da ora, perché noi saremo il futuro e vogliamo sapere come comportarci, per difendere noi stessi e la natura.

All’inizio dell’incontro eravamo curiosi, pian piano abbiamo provato, a tratti, stupore per le notizie apprese, rabbia per tutte le vite distrutte, tristezza per il dolore di tante famiglie e per la sofferenza della natura e anche brividi di spavento (farfalle nello stomaco), ma anche tanta gioia nello scoprire che c’è l’associazione Libera, che combatte con determinazione. Vogliamo ringraziare i rappresentanti di Libera contro le mafie per averci incontrato e per averci regalato la bandiera e vogliamo promettere loro che noi, sì siamo piccoli, ma cresceremo e… non dimenticheremo.

I venti alunni della classe IV sez.B, Istituto Comprensivo “F. Jovine” di Campobasso con la loro maestra sig. Rosa Trivisonno

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