Al sole della controra
29 Aprile 2017
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Al sole della controra

Al sole della controra segnata dal fuoco
viaggiavano in cento.
Ed eran cento e poi cento e altri cento!
Bambini già vecchi e vecchi e madri coi veli
nell’otre natante strapieno
non fissavano più l’orizzonte
tant’era distante la riva.
Residua saliva come ragnatela
incollava il palato di prosciugate bocche
prima del sorso marino
ristoro disperato nel guscio della mani.
L’abbuffata d’acqua contro natura
attendeva rapace le pance vuote dei disperati
e sulle ossute dita risaltavano rosse
le cinghiate a sangue di caron dimonio.
Poi, la ferita più grande…
vergogna per l’umanità dormiente.
L’ultima imbarcata, senza risalita, l’abisso
e quel che resta: la sagoma impietrita, ancorata
sulla sabbia olivastra, all’imbrunire
dono sacrificale di Poseidone.
Dorme Aylan, angelo della sera
tra la spuma e le conchiglie
prono alla terra, alla deriva
tronco spiaggiato, spezzato
divelto dalla furia dell’uomo
sradicato all’albero della vita.

Erano cento e poi cento e altri cento
sulla barca inghiottita dalle onde
fiori germogli in pasto all’uragano…
senza via d’uscita.

La Fonte

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