che ne sarà del molise
14 Aprile 2010 Share

che ne sarà del molise

 

Nel nostro Paese quello che più sconvolge i nostri giorni, non è tanto la crisi economica grave che ci sta attraversando (e sulle cui incoerenze ci sarebbe molto da discutere), ma la certezza che i governi di turno, una volta insediati, dimenticano le priorità già ampiamente individuate: legge elettorale, giustizia, sanità, ecc., per occuparsi di problemi che per gli italiani non sono di importanza vitale. La Costituzione italiana, grosso cardine e certezza democratica, viene costantemente violata compromettendo le conquiste importanti della storia di un paese civile che ha sempre sostenuto il valore dell'equità sociale. Il declino economico viene scongiurato da tante minoranze operose ma non c'è più la fiducia nello sviluppo di popolo. Abbiamo sostituito le passioni con gli impulsi, in un momento in cui queste potrebbero farci tornare in una fase di “sviluppo collettivo”. Proporrei di farci appassionare dall'idea che il nostro Paese è davvero l'unico in cui vorremmo vivere. Ho una grande preoccupazione per l'ultima follia che si metterà in moto a settembre: il federalismo fiscale.

Si parla di fiscalità autonoma regionale alimentata dai tributi propri e dalle aliquote di compartecipazione, che dovrà essere sufficiente a finanziare integralmente le competenze decentrate in almeno tre Regioni. Tutto dipenderà da quali saranno le tre regioni benchmark (parametro di riferimento) e se saranno davvero solo tre. Trovato il limite le altre regioni dovranno trovare i mezzi per farcela.

Il federalismo fiscale con la riduzione dei monopoli pubblici, vorrebbe innescare comportamenti  locali virtuosi, ma rischia di diventare un salto nel buio. L'unica preoccupazione dei politici locali è potersi assicurare le “compensazioni” adeguate dalle regioni più ricche alle regioni più povere.

Che ne sarà del Molise? A quali  aree limitrofe sarà annesso? Mi pongo la domanda perché ho dinanzi la situazione economica di uno sviluppo ancora allo stato embrionale e nella povertà intellettuale di una classe politica che potrebbe progettare un federalismo capace di trasformarsi anche in motivo di crescita, magari proponendo un “concorso di idee e progetti” che finalmente mettano la nostra Regione in condizione di accrescere e saper valorizzare il suo capitale umano e sociale. Leggendo un articolo del banchiere bresciano Giovanni Bazoli, su etica e affari, resto affascinata dalla sua teoria  sullo sviluppo della professionalità attraverso il valore aggiunto di una “prospettiva cristiana” applicata al mondo economico. Mi sembra la chiave di volta… Egli elenca tre punti cardine: sapere – saper fare – saper essere.

Il SAPERE implica conoscenza e competenza che arriva attraverso l'istruzione e l'educazione.

Il SAPER FARE è il risultato dell'esperienza acquisita nel confronto tra la vita e il lavoro, individuando i problemi e cercando le soluzioni.

Terzo ed ultimo il SAPER ESSERE, che implica necessariamente insieme ad una identità culturale e politica la necessità di agire secondo valori essenziali che hanno il sapore della coerenza con la propria fede e la propria morale. Bisogna impegnarsi non solo a non danneggiare gli altri ma a rispettarli controllando le spinte egoistiche nella ricerca incontrollata del denaro e del potere. In- somma nei momenti più difficili della vita, cari politici, in cui siete chiamati a decidere, le ragioni di or- dine morale dovranno prevalere sulle ragioni di ordine professionale sapendo che, qualche volta, “abbandonare il campo” può assicurare la libertà e la serenità in attesa di tempi o situazioni migliori. Noi, gente comune, desideriamo un Paese che aggreghi, che ci tenga stretti per passione e per fede al nostro territorio, alla nostra storia, alle radici.

   Abbiamo bisogno di gente che coniugando il sapere col saper fare ma soprattutto col saper essere ci lasci lo spazio e la serenità per pensare a come impiegare meglio le nostre capacità per contribuire alla crescita ed allo sviluppo del nostro Paese, sapendo di compiere una missione condivisa tra un popolo e chi lo governa. ☺

giuliadambrosio@hotmail.it

 

 

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