la postura a san giuliano  di Anonimus
30 Maggio 2012 Share

la postura a san giuliano di Anonimus

 

Passeggiando per la strada principale che attraversa questo paese, noto il bell’ordine tipico degli agglomerati urbani ricostruiti dopo un terremoto devastante ma, a stridere, vedo i cassonetti delle immondizie stracolmi di rifiuti di ogni genere, pieni di tutto ciò che noi moderni chiamiamo “raccolta indifferenziata”. Chiedo ad un anziano che incontro perché l’immondizia non sia stata ritirata: mi risponde che non ci sono più i netturbini da quando lo stato di criticità è terminato. Sembra, addirittura, che la maggior parte dei dipendenti comunali fossero stati assunti (e stipendiati) con i fondi speciali stanziati per lo stato straordinario e secondo i criteri personalistici del sindaco (amici, parenti e compari) che lo stato di criticità, appunto, permette!

E pensare che, non moltissimi anni fa, proprio l’attuale sindaco, allora consigliere di opposizione, aveva denunciato gli amministratori comunali del tempo, e per i quali l’allora Procuratore della Repubblica, dott. Magrone (oggi cittadino onorario di San Giuliano), chiedeva il rinvio a giudizio, sia per il reato di concussione che per quello di abuso d’ufficio, prima in Appello e poi in Cassazione, appunto con l’accusa di aver assunto amici, parenti e compari.

Niente netturbini, quindi! Ma, anche, niente giovani. Anzi… ma dove sono andati a finire gli abitanti di questo paese, ricostruito con criteri architettonici all’avanguardia ma con “… l’abitudine quasi decennale alla genuflessione e all’inginoc- chiamento, e con quella singolare postura a capo chino …”, com’è stato scritto in un articolo pubblicato nel numero di Gennaio scorso su la fonte? A mio avviso descrizione un po’ sbadata ma acuta! Sbadata perché se dovessimo fare una disamina di questa caratteristica decennale, dovremmo dire che la stessa è comune a tutto il “cratere”, considerando tra le altre cose l’ultima tornata elettorale in cui, proprio da queste parti, l’attuale Presidente della Regione ha registrato un ottimo risultato. Certo c’è anche da domandarsi dove siano quelle persone che, essendosi proposti come amministratori alternativi, sono oggi consiglieri di minoranza? Dove sono le loro critiche, e denunce, ad una ricostruzione di abitazioni, che rimarranno vuote, e portata avanti con comportamenti clientelari, talvolta ricattatori, e senza il rispetto di criteri di giustizia e verità?

Durante l’ultima campagna elettorale regionale e precisamente all’inaugura- zione del Palazzo Marchesale a nuova sede degli uffici municipali, abbiamo ascoltato dichiarazioni che vantavano la ricostruzione del centro storico e la valorizzazione del detto Palazzo. Si è taciuto, ovviamente, sul fatto che tali opere di valorizzazione derivano da decisioni prese dalla precedente amministrazione, e motivate dal desiderio di salvaguardare un gioiello urbanistico dell’XI secolo, decisioni e motivazioni avversate dall’opposizione di allora, capeggiata proprio dall’attuale sindaco! E, ancora, l’afferma- zione secondo cui anche l’ultimo tassello della ricostruzione sarebbe stato messo a posto: cosa ne pensano le decine di famiglie che risiedono tuttora nel Villaggio Temporaneo, alcune delle quali non hanno neppure idea di quando potranno rientrare nelle loro abitazioni?

In tutti questi anni si è pensato solo a ricostruire case, ormai vuote, e l’attuale Amministrazione si è sempre vantata del risultato ottenuto. Ma c’è mai stato qualche amministratore che si è preoccupato della ricostruzione umana di questa gente? San Giuliano sarebbe stata ricostruita comunque, anche se ad amministrare ci fosse stato un bambino!

 Certo, c’è stata la segretaria particolare del Presidente Regionale che si è inventata “Casamica”. Oggi, però, quasi tutti hanno una casa, ma stanno ancora aspettando di diventare amici! E come potrebbero diventarlo, d’altra parte, dopo anni in cui si è seminato e coltivato astio, e rancore, nei confronti degli amministratori precedenti o nei confronti di quella gente che comunque non si allineava alle idee di chi governava e di chi gestiva dietro le quinte, riportando la comunità ad un’epoca borbonica ormai sepolta da secoli.

Con le diverse liste elettorali, Barbieri e Venturini, gareggiavano in accuse assurde e faziose. Dove sono andati a finire tutti i “protagonisti” del post-terremoto, tra battaglieri, ben pensanti, professori, tecnici di fama internazionale o improvvisati, pedagoghi, finti giovani comunisti che oggi rivestono allegramente i panni di caporali? Dove sono i consiglieri comunali di minoranza che, regolarmente, non partecipano neppure alle sedute istituzionali? Non sentono la responsabilità nei confronti di coloro ai quali hanno chiesto la fiducia e dai quali sono stati votati? Dove sono i rappresentanti del Comitato Vittime nel quale non si riconoscono più neanche i genitori che lo avevano costituito inizialmente, se non in minima parte, e che, secondo lo stesso statuto, si dovrebbe occupare anche di salvaguardare l’ambiente? Dove sono, quando si scopre, e se ne hanno le prove scientifiche, che “qualcuno”, in anni recentissimi, ha dato il permesso di scaricare, all’insaputa di tutti, rifiuti tossici contenenti arsenico, nel territorio comunale?

Tutti tacciono! Tutti “insabbiano”! Vengono alla mente le parole già citate… sull’abitudine quasi decennale alla genuflessione e all’inginocchiamento, e con quella singolare postura a capo chino…

Però a San Giuliano ci sono anche altre persone, tante, che camminano a testa alta continuando a mantenere la loro tanto discussa postura eretta non avendo motivo alcuno di inginocchiarsi e di ringraziare certi politicanti…

Anonimus

 

Il decreto legge n. 59, pubblicato il 17 maggio sulla Gazzetta Ufficiale, è passato in sordina fino al rombo del terremoto che ha scosso l'Emilia Romagna, a cui va tutta la nostra solidarietà di terremotati, e rimesso le calamità naturali al centro del dibattito nazionale.

La riforma della Protezione Civile sancisce che in caso di calamità non sarà più lo Stato a farsi carico delle spese di ricostruzione necessarie, bensì sarà cura dei privati cittadini attraverso la stipulazione di polizze private sugli immobili.

 

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