Mi piace la poesia di Franco Fortini Traducendo Brecht, tratta dalla raccolta Una volta per sempre; mi piacciono soprattutto i versi 14-15: “… Scrivi mi dico, odia/ chi con dolcezza guida al niente” e poi la chiusa: “…La poesia/ non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi”. Mi fa ricordare la testimonianza sulla lettura, di una nota scrittrice per l’infanzia che azzarda una variazione sul verso finale parafrasandolo così: Nulla è sicuro ma leggi.
Nulla è sicuro ma leggi! È un imperativo morale che ella lancia a se stessa, ai genitori, ai bambini, agli insegnanti; nulla è sicuro ma leggi per tenere a bada i rischi del gesto dissennato, e lo spreco, di guidare e di essere guidati con dolcezza al niente; di riconoscersi e accontentarsi dei pensieri già pensati, già approvati, dei pensieri della maggioranza…; Nulla è sicuro ma leggi per contrastare questo nulla di sicuro, per resistervi e sostenerlo perché rimanga con noi, a protezione di tutti… Leggi cosa? I libri, ma non solo. Leggi la pluralità dei testi che ti si offrono, siano carta stampata, bambini, volti o paesaggi offesi; gruppi umani, fenomeni naturali o storie e geografie delle menti, delle pelli; leggi gli uguali e i diversi, leggi i dentro e i fuori, i qui e gli altrove… Il testo è polimorfo e mutante: cambia, si cancella, si trasforma, cresce e ti fa crescere. Trova il tempo di leggere. Da fermo e in movimento. Leggi ricordando che ogni libro consta di due parti, quella scritta e quella non scritta e che questa non è meno importante di quella per capire, per provare a capire, per accettare di non capire. Leggi sulle righe, tra le righe, sopra le righe, fuori le righe, oltre le righe…
Nulla è sicuro ma leggi! Questo è l’invito, che voglio rivolgere a me e agli altri; che voglio consegnare a ogni studente sulla soglia dell’addio e soprattutto ai miei piccoli alunni all’inizio della scuola e del nuovo percorso formativo che ci coinvolge. ☺
Mi piace la poesia di Franco Fortini Traducendo Brecht, tratta dalla raccolta Una volta per sempre; mi piacciono soprattutto i versi 14-15: “… Scrivi mi dico, odia/ chi con dolcezza guida al niente” e poi la chiusa: “…La poesia/ non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi”. Mi fa ricordare la testimonianza sulla lettura, di una nota scrittrice per l’infanzia che azzarda una variazione sul verso finale parafrasandolo così: Nulla è sicuro ma leggi.
Nulla è sicuro ma leggi! È un imperativo morale che ella lancia a se stessa, ai genitori, ai bambini, agli insegnanti; nulla è sicuro ma leggi per tenere a bada i rischi del gesto dissennato, e lo spreco, di guidare e di essere guidati con dolcezza al niente; di riconoscersi e accontentarsi dei pensieri già pensati, già approvati, dei pensieri della maggioranza…; Nulla è sicuro ma leggi per contrastare questo nulla di sicuro, per resistervi e sostenerlo perché rimanga con noi, a protezione di tutti… Leggi cosa? I libri, ma non solo. Leggi la pluralità dei testi che ti si offrono, siano carta stampata, bambini, volti o paesaggi offesi; gruppi umani, fenomeni naturali o storie e geografie delle menti, delle pelli; leggi gli uguali e i diversi, leggi i dentro e i fuori, i qui e gli altrove… Il testo è polimorfo e mutante: cambia, si cancella, si trasforma, cresce e ti fa crescere. Trova il tempo di leggere. Da fermo e in movimento. Leggi ricordando che ogni libro consta di due parti, quella scritta e quella non scritta e che questa non è meno importante di quella per capire, per provare a capire, per accettare di non capire. Leggi sulle righe, tra le righe, sopra le righe, fuori le righe, oltre le righe…
Nulla è sicuro ma leggi! Questo è l’invito, che voglio rivolgere a me e agli altri; che voglio consegnare a ogni studente sulla soglia dell’addio e soprattutto ai miei piccoli alunni all’inizio della scuola e del nuovo percorso formativo che ci coinvolge. ☺
Mi piace la poesia di Franco Fortini Traducendo Brecht, tratta dalla raccolta Una volta per sempre; mi piacciono soprattutto i versi 14-15: “… Scrivi mi dico, odia/ chi con dolcezza guida al niente” e poi la chiusa: “…La poesia/ non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi”. Mi fa ricordare la testimonianza sulla lettura, di una nota scrittrice per l’infanzia che azzarda una variazione sul verso finale parafrasandolo così: Nulla è sicuro ma leggi.
Nulla è sicuro ma leggi! È un imperativo morale che ella lancia a se stessa, ai genitori, ai bambini, agli insegnanti; nulla è sicuro ma leggi per tenere a bada i rischi del gesto dissennato, e lo spreco, di guidare e di essere guidati con dolcezza al niente; di riconoscersi e accontentarsi dei pensieri già pensati, già approvati, dei pensieri della maggioranza…; Nulla è sicuro ma leggi per contrastare questo nulla di sicuro, per resistervi e sostenerlo perché rimanga con noi, a protezione di tutti… Leggi cosa? I libri, ma non solo. Leggi la pluralità dei testi che ti si offrono, siano carta stampata, bambini, volti o paesaggi offesi; gruppi umani, fenomeni naturali o storie e geografie delle menti, delle pelli; leggi gli uguali e i diversi, leggi i dentro e i fuori, i qui e gli altrove… Il testo è polimorfo e mutante: cambia, si cancella, si trasforma, cresce e ti fa crescere. Trova il tempo di leggere. Da fermo e in movimento. Leggi ricordando che ogni libro consta di due parti, quella scritta e quella non scritta e che questa non è meno importante di quella per capire, per provare a capire, per accettare di non capire. Leggi sulle righe, tra le righe, sopra le righe, fuori le righe, oltre le righe…
Nulla è sicuro ma leggi! Questo è l’invito, che voglio rivolgere a me e agli altri; che voglio consegnare a ogni studente sulla soglia dell’addio e soprattutto ai miei piccoli alunni all’inizio della scuola e del nuovo percorso formativo che ci coinvolge. ☺
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