Recensioni: CAPRONI:’IL MIO ENEA  a cura di Filomena Giannotti
7 Febbraio 2020
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Recensioni: CAPRONI:’IL MIO ENEA a cura di Filomena Giannotti

In occasione dei trent’anni dalla morte di Giorgio Caproni (22 gennaio 1990), uno dei più grandi poeti italiani del Novecento, la casa editrice Garzanti ha appena pubblicato Il mio Enea, a cura della nostra collaboratrice Filomena Giannotti.

Nel 1948 Caproni scorge a Genova fra le rovine dei bombardamenti una statua di Enea in fuga da Troia, col vecchio padre in spalla e il figlioletto accanto. L’apparizione assume per lui un significato travolgente: Anchise è la tradizione ormai distrutta, Ascanio il futuro ancora incerto, Enea lo specchio di Caproni stesso e della sua generazione, usciti a stento dalla guerra e alle prese con una difficile ricostruzione. Il poeta tornerà su quell’ «incontro» in vari interventi (da corrispondenze giornalistiche al poemetto Il passaggio d’Enea, a recensioni e interviste), qui raccolti per l’attenta cura di Filomena Giannotti, autrice anche di una puntuale Introduzione e di un prezioso apparato di Note che di quell’ incontro ricostruiscono la storia e il valore simbolico. Questo libro finisce così per presentarsi come una «nuova Eneide della contemporaneità» (Alessandro Fo, dalla Prefazione) che, attraverso le parole di Caproni, sottrae l’eroe antico a ogni retorica celebrativa. La Postfazione di Maurizio Bettini segnala come, nel secondo dopoguerra, anche fuori d’Italia si riscoprisse l’attualità di Enea come figura capace di rispecchiare un mondo in frantumi. (Dalla quarta di copertina)

 

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