un tozzo per tutti   di Domenico D’Adamo
29 Aprile 2013 Share

un tozzo per tutti di Domenico D’Adamo

 

Gli “splendidi della sinistra” di stanza alla regione Molise hanno esordito, nella prima/seconda seduta consiliare, come meglio non si poteva. I nostri eroi, non potendo onorare le numerose cambiali firmate durante la campagna elettorale, sia alle primarie che alla secondarie, checché ne pensi l’amico Montagano di Bonefro, che ancora crede alla befana, disconoscono gli impegni presi e, proprio nel mezzo di una seduta, tra una sospensiva e l’altra, dopo aver scoperto, giusto in tempo, un legame di parentela tra il consigliere Cotugno, fino al giorno prima candidato in pectore alla Presidenza del Consiglio regionale, e un parlamentare europeo del PDL, certo Patriciello, difficile da far digerire ai compagni che non ne disdegnano però i voti, scelgono di far sedere sullo scranno più alto del consiglio il “meno compromesso” consigliere Niro che col centrodestra ci ha fatto politica solo per una decina d’anni, poco più dell’attuale governatore. Le riprese del film tragicomico, interpretato con leggerezza dal presidente Frattura, pensato dall’on. Leva e scritto del sen. Ruta, non si sono ancora concluse; a detta dei più informati, il lungometraggio  riserva un finale strepitoso: qualcuno già pensa che un assessore senza famiglia, alla fine delle riprese, si troverà a strepitare senza avere più la  parte.

Tuttavia  nella stessa seduta i consiglieri sono passati dal comico al drammatico senza alcun problema, proprio come fanno i grandi attori. L’ex presidente Iorio, assente per altri impegni presi col tribunale di Campobasso, dalle tribune mediatiche ha accusato  la maggioranza, che si ostina a ritenere di sinistra, di aver cannibalizzato il consiglio e soprattutto di non essersi opposta a sufficienza contro il provvedimento di sospensione, emesso, a detta sua, in base ad una legge palesemente incostituzionale, irrispettosa della volontà degli elettori che lo hanno votato (per la verità gli elettori avevano votato un altro che per effetto di una strana legge elettorale è rimasto a casa- ndr). Tanta cattiveria nei confronti di uno che ha sempre spezzato il pane insieme agli altri commensali e bevuto il vino dallo stesso calice in cui hanno bevuto gli altri è veramente troppo. Il ragionamento di Iorio questa volta non fa una grinza: viviamo tutti sotto lo stesso tetto, ci abbeveriamo tutti alla stessa fonte, facciamo parte tutti della stessa famiglia e voi non mi difendete? Ma che cazzo vi ha insegnato il Marchese del Grillo? 

È vero, pensa Iorio, in campagna elettorale mi avete avvertito, avete anche presentato un esposto perché il prefetto mi sospendesse dalla carica di presidente ancora prima delle elezioni, avete anche promesso che avreste annullato tutte le delibere assunte illegittimamente da un presidente incappato nelle maglie della giustizia, ma, detto tra noi, quelle sono chiacchiere per vincere le elezioni non per farci del male, d'altronde anche io ho sollevato questioni di ineleggibilità che investono il presidente Frattura e che posso ancora usare. Per la verità la vicenda della sospensione del consigliere Iorio, per un verso o per l’altro, ha turbato un po’ tutti i molisani ed anche a noi è sorto qualche dubbio in ordine alla congruità della cosiddetta legge sulla incandidabilità, non perché la norma vieta al condannato di mettere piede in consiglio regionale –  in altri paesi, civili quanto il nostro, non c’è bisogno del codice penale per impedire che ladri e furfanti occupino le istituzioni, checché ne pensi la prof.ssa Adriana Izzi, autorevole esponente della sinistra garantista – ma perché consente a costoro di percepire lo stipendio stando a casa, quasi a voler risarcire  lor signori per il mancato esercizio del diritto di fare danni.

Questo in consiglio; peccato che per quanto riguarda la giunta le cose non vadano meglio. Solo qualche giorno fa, infatti, il nuovo presidente ha fatto sapere, in via informale, che procederà, così come fece il suo predecessore, a conferire, per alcune materie, apposite deleghe al di fuori dell’esecutivo, per la verità non previste né dallo statuto né da altre leggi. Lo  sport, la  cultura e la protezione civile, saranno affidate alla cura di alcuni consiglieri, malpancisti, esperti nelle citate materie. La domanda viene spontanea: perché il governatore, pur avendo a disposizione esponenti politici con esperienza, ha preferito nominare nella sua giunta esponenti politici senza esperienza? Purtroppo, checché ne pensi qualche ingenuo, quando a mettersi insieme sono persone che hanno visioni politiche alternative, qualche motivo ci deve pur essere e questi motivi si chiamano assessorati, enti regionali, consigli di amministrazione: il potere appunto, quello che viene esercitato per essere rieletti, non per risolvere problemi. Ai molisani qualcuno prima o poi dovrà dire la verità sulla sanità, sullo sviluppo, sul terremoto, senza nascondersi dietro il paravento di Iorio e del suo malgoverno perché gli elettori si sono espressi contro quelli che hanno governato ed ora si aspettano scelte diverse sia nel metodo che nel merito.

Quanto al metodo abbiamo già detto che nulla di nuovo e diverso da quanto abbiamo conosciuto si scorge all’orizzonte; per quanto attiene invece al merito delle decisioni che verranno assunte dal nuovo esecutivo, noi terremotati vorremmo fare una sola domanda: considerato che, così come avvenuto col governo Iorio, nessuno della nuova Giunta regionale si è degnato di rispondere alle 18 domande relative alla ricostruzione post-sisma poste da questo giornale e preso atto che il modello di ricostruzione adottato dal precedente governo regionale si è dimostrato fallimentare sia per la ricostruzione che per la ripresa produttiva del territorio interessato dal sisma, cosa intende fare il nuovo presidente per i terremotati?☺

domenicodadamo@alice.it

 

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