Tag "Lina D’Incecco"

Terre del Medio Oriente della “Mezzaluna fertile”. Magia di cieli di zaffiro di vasti silenzi deserti da cui verdeggianti spuntano le oasi. Regioni popolose e vitali crogiolo di etnie e tribù, intreccio di antico e moderno, ora travolte, dilaniate da

Mare nostrum

Il vento del deserto spinge alle tue sponde le angosce dell’Africa o Mare Nostrum. Col vigore delle tue acque tu traghetti le attese di gente disperata, incalzata da guerre, fame, malattie. Al prezzo di grandi fatiche i fuggitivi comprano la

Estate

L’estate esplode con i suoi effetti speciali. S’accendono i colori. Saettano i raggi solari. Specchi di luce sugli spazi. Nell’aria riverberi e bagliori. Il caldo. E il mare all’orizzonte una chimera azzurra. L’estate guizza con la voglia di vacanza, riposo,

Sera

Si spegne il giorno dietro la finestra. La città si sfalda nell’opacità del crepuscolo. Le case si assottigliano in membrane d’ombra. Lo sgomento sente il silenzioso morire delle cose. Poi la sera si accende: i fuochi delle luci brulicano nei

Penelope

Penelope tu sei silenziosa ed assorta nella tua casa dove la notte disfi ciò che hai fatto il giorno e rinacci col cuore sull’onda dei ricordi i tuoi sogni. Lontana te ne stai dai proci, sguazzanti alla tua corte ed

Yara

Era in un campo di sterpaglie il corpo di una ragazzina, Yara la piccola ginnasta dagli occhi vispi. Aveva tredici anni. Il livore bluastro del cielo incombeva sulla landa del  Brembate, dove giaceva, irrigidita nella morte. Complice la notte, l’aveva

Ciclone sulla gallura

Terra di Sardegna la Gallura nata dal cobalto del mare coi verdi profumi della macchia ed il vigore del maestrale. Mitico Eden per vacanzieri ridotto in poche ore ad una bolgia di fango, detriti. Un ciclone d’inaudita violenza piombato su

Lunghe, soffici, dorate sono le scarpelle di Natale, pasta di pane lievitata e fritta. Antica tradizione di paese, si trovano al forno, al supermercato, si consumano come pizza e panini. Ma una volta avevano un valore aggiunto. Si facevano in

  Grigio sopore del quartiere nei mattini d’autunno. Tenue la luce sulla strada e le ombre risucchiate dall’asfalto. Neri volano sul manto di nubi stormi di uccelli migratori. Ferrigno l’umore del mare dai riflessi d’acciaio. Fuori sulle colline gli ultimi