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una goccia d’acqua di Lina D’Incecco
Nata da una nube, impalpabile e vitale era una goccia d’acqua piena di luce e di stupore. Diventata pioggia Poi neve ghiaccio in inverno, si svegliò in primavera nello zampillo di una fonte che l’avviò a rivoli e ruscelli.
Una Kermesse della Fede la G. M. G. a Rio splendida metropoli carioca dove brulica un’umanità variegata, amalgama di quartieri ricchi e favelas. Nell’intreccio di genti e culture varie spunta un popolo esuberante dalla Fede semplice, gioiosa. Città felice
filastrocca di Lina D’Incecco
“Ci vediamo domani” un film sull’elogio degli anziani. Il protagonista, uno “sfigato” senza lavoro, né soldi e separato, mise su un’impresa di pompe funebri e si recò in un paese del sud abitato da novantenni e centenari. Aprì bottega,
come passeri di Lina D’Incecco
Come passeri nella bufera investiti da raffiche così la sorte dei suicidi travolti dalla crisi. Imprenditori, artigiani al lastrico, pensionati ridotti alla fame, padri licenziati, figli senza futuro, vittime di un sistema iniquo. Il demone della disperazione li ha
argentina di Lina D’Incecco
Argentina, nome coniato in argento dal cuore piatto della Pampa tra le alture andine e l’aspra Terra del Fuoco. Dimora felice degli Indios spazzati dalla conquista spagnola. Madre di tutti gli emigranti accolti, nutriti come figli. Così un nuovo
il papa se ne va di Lina D’Incecco
Il Papa se ne va. Lascia il suo Seggio. La bianca e gentile figura seguita dallo sguardo marmoreo di Santi e Profeti avanza tra l’ala nera dei grandi prelati con lo zucchetto e la cintura rossa ai fianchi. Sostano
primo annuncio di Lina D’Incecco
Era l’alba del terzo giorno. Maria di Magdala andava al Sepolcro. Spuntava nel giardino la luce, filtrava tra il verde degli ulivi. La donna portava oli ed essenze per ungere il corpo del Maestro. Ma la tomba era vuota.
carnevale a venezia di Lina D’Incecco
Martedì Grasso a Venezia. Folleggia la città della laguna. Maschere festose vaganti per calli e per ponti. Una folla gaudente s’intreccia nella rete di coriandoli e stelle filanti in un groviglio di divertimenti. Mascherine e ventagli celano paure e
gennaio di Lina D’Incecco
Il paesaggio di Gennaio, al top dell’inverno, è un arazzo intessuto di freddo, vento, gelo coi toni svariati del grigio. Sulle colline il bruno dei campi arati e il verde muschiato delle boscaglie. Le bianche mareggiate lungo il litorale.