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Prosegue la rubrica che fa le pulci ai politici molisani, evidenziandone contraddizioni, fallimenti e cambi di casacca. Oggi parliamo di Ulisse Di Giacomo e Danilo Leva

Sabato 16 settembre ci incontreremo a Termoli, alle ore 10.30, presso il ristorante Il Battello Ebbro per avviare un cammino di confronto e partecipazione

La Soprintendenza boccia pesantemente l’opera, mentre 14 consiglieri regionali sono pronti a presentare la mozione dei “no tunnel” per ottenere l’agognato referendum cittadino

DIPENDE DA NOI. Intanto le elezioni ci diranno se la regione vuole arrendersi al suo destino o se vuole reagire e adottare una strategia di innovazione e di sviluppo sostenibile

Mentre le famiglie molisane con disabili tendono, spesso sbagliando, a non affidarsi alle cooperative, la politica inverte la tendenza e destina proprio a queste ultime i fondi

Le residenze attualmente attive sono troppe per una regione come la nostra, e soprattutto eccessivamente schiacciate su livelli di assistenza che non garantiscono un livello terapeutico ad ampio respiro. da analisi statistiche recenti risulta che una delle pecche del settore della residenzialità in regione è quello della permanenza in struttura, più alta della media nazionale di oltre il 130%

La situazione della sanità molisana e italiana è sotto gli occhi di tutti. Cosa si potrebbe fare per dare uno scossone sociale ed economico? Ecco che quello che apparentemente sembra una involuzione potrebbe risollevare le sorti della sanità pubblica e le sorti della famiglia: il parto domiciliare. In Olanda (paese virtuoso) il 30% delle donne partorisce in sicurezza presso il proprio domicilio con un risparmio notevolissimo per lo Stato..

Carta degli impegni elaborata dagli amministratori locali che hanno partecipato il 3 giugno a Termoli a una giornata di studio, promossa dalla diocesi di Termoli-Larino, incentrata sull’analisi del contesto molisano e sull’elaborazione di proposte di innovazione legislativa e generativa.

Ciò che la politica (i politici) si ostina a non capire è che qualcosa sta definitivamente tramontando e che non ci sono più dati certi, che non si può difendere ad oltranza un sistema insostenibile basato sulle disuguaglianze temporali (tra generazioni) e spaziali (tra parti del mondo). Abbiamo il dovere di creare sentimenti diversi dall’ineluttabilità, dalla sfiducia e dall’impotenza che oggi prevalgono ampiamente soprattutto tra i giovani.